Il primo giorno di scuola di Mela
Il primo giorno di scuola credevo ormai , per me, fosse un’ abitudine.
Vivo il primo giorno di scuola ormai da 15 anni: ogni volta che , nella vita da precaria, cambiavo scuola ogni 3 x 2( nemmeno le offerte del supermercato) Vivevo il primo giorno di scuola perennemente in ritardo, perché da supplente, anche con le supplenze annuali, arrivavo dopo, sempre.
Poi arriva il primo giorno di scuola di Mela, mia figlia. E tutto cambia
Abbiamo dovuto aspettare sia che arrivasse il tempo giusto, visto che ho iscritto Mela come “anticipataria” e quindi sarebbe arrivato il momento fosse l’anno esatto del compiere tre anni sia che fossi “pronta io” . quindi il nostro primo giorno casca di lunedì 3 febbraio.
Ci vestiamo, ci prepariamo, come ogni mattina raccontandoci
che è un giorno speciale, che lei diventa grande, che inizia una cosa
bellissima la scuola. E sarà in una scuola a cui io sono molto, molto
affezionata.

La scuola
Dove l’ho iscritta? L’ho iscritta nella scuola in cui negli
ultimi anni tornavo a passo veloce, senza nessuna esitazione.
L’ho iscritta in quella scuola rossa, dove so cosa si fa, senza bisogno di open
day (fino all’anno precedente anche io facevo gli open day lì)
L’ho iscritta in una scuola colorata, dove addirittura, la sua zia Cri, è stata intervistata come “eroe” di quartiere. In quella scuola dove il colore e le culture dei bimbi sono una ricchezza immensa. Dove si fanno mostre, calendari, si fa l’orto. Insomma, si fanno un sacco di cose meravigliose che a me, come maestra, rendono orgogliosa di aver lavorato lì. E che mi ha insegnato tanto, a cui sarà riconoscente sempre e che mi rendono pronta per tornare a lavorare
Dove c’è la mia amata pedagogia dei genitori, che ora farò come mamma e non come maestra (qui trovate gli articoli scritti l’anno scorso) e dove il progetto del “Thè insieme” è una ricchezza stratosferica.
Ci siamo!!! Siamo prontissime! Sono le nove, arriviamo in macchina nel parcheggio, scendiamo. Arriviamo al portone e si suona. Ci accoglie la bidella, ci presentiamo e andiamo a cercare la nostra sezione: I VIOLA, che caso, il mio colore preferito.
Io sono pronta?!?
Entriamo, Mela si presenta col suo nome intero, e quando la
prima bimba la prende per mano e la porta a giocare a me sono scese le lacrime.
Tutti i miei dubbi, le mie sicurezze, le mie certezze e le mie convinzioni si
sono sciolte in un brodo di giuggiole.
Mela ha davvero bisogno di stare coi bimbi, e le piace. Io ho bisogno di “staccarmi” da lei per una cosa bella e non per dover affrontare mostri e spauracchi.
Ecco, un po’ mi sento in colpa. L’ho tenuta protetta, per tenere “protetta” me, per tenerla con me, quando non sapevo se l’avrei vista diventare grande. L’ho tenuta accanto a me anche quando non c’ero perché il mio cuore batte per lei più forte che mai. Quindi inizia una nuova avventura a cui siamo pronte entrambe e vogliose più che mai di tornare a vivere a mille colori e nel pieno della luce.
Il primo giorno di scuola è un’emozione grande per tutte le mamme, ecco io non credevo visti i miei continui primi giorni di scuola.

Ma con lei è diverso, lei mi prende “di pancia”, con lei
tutte le regole che conosco, benone come maestra, non valgono, o almeno fatico
a farle valere perché è davvero diverso.
Una volta lessi qualcosa riguardo ai figli delle maestre. Non sono loro ad
essere diversi dagli altri bimbi, siamo noi mamme/maestre che abbiamo tante
convinzioni che non sempre sono facili da gestire.

Ora corro a prenderla, è venerdì, siamo pronte per passare tutto il week end solo noi, insieme, senza sveglie (o quasi, io le ho per le medicine) e solo immersi nelle nostre coccole e magari facendo qualcosa di speciale. Chissà!?!
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